Ragadi

Cosa sono le ragadi

Generalmente con il termine si fa riferimento alle ragadi anali, una ulcerazione dell'ano di alcuni millimetri che provoca dolori allo sfintere anale.

Generalmente questo disturbo insorge in età giovanile, con incidenza simile per i due sessi. Le ragadi anali sono abbastanza comuni nei bimbi appena nati.

Cause delle ragadi

Le ragadi anali sono riconducibili a stitichezza o diarrea. Esse sono infatti causate dal passaggio di grosse quantità di feci o fecalomi (feci molto dure) attraverso il canale anale.

Infatti, le feci che ristagnano nell'intestino tendono ad indurirsi ed a causare dei microtraumi al momento dell'espulsione. Questi eventi, prolungati nel tempo, portano al sorgere delle ragadi.

Sintomi delle ragadi


Al momento dell'evacuazione il soggetto è colpito da dolore lancinante che può prolungarsi anche nelle ore successive.

Alcuni pazienti riferiscono la perdita di alcune gocce di sangue durante l'evacuazione.

Il dolore, inoltre, può essere accompagnato da prurito. Insieme alla ragade possono presentarsi fistola, ascesso perirettale o patologia emorroidaria.

Cura delle ragadi anali


Per la diagnosi delle ragadi anali in genere si procede con descrizione dei sintomi da parte del paziente e ispezione visiva  dell'ano a cui può seguire esplorazione digitale rettale da parte del medico.

La terapia in genere è conservativa perché nel 45% dei casi le ragadi scompaiono entro due mesi. Essa si basa, a seconda dei casi, sull'assunzione di supposte emollienti, lassativi leggeri e bagni leggeri della regione anale.

Si può procedere anche con l'applicazione di determinati farmaci come pomate e creme per applicazione locale . L'intervento chirurgico può essere necessario nel caso il paziente non risponda alle cure per 1-3 mesi